di Salvatore Lucchese

Se i vertici delle istituzione europee hanno approvato il Piano Rearm Eu, che contempla la possibilità di utilizzare le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) per le spese in armamenti, la Svimez fa da controcanto e lancia una “‘Chiamata alle armi per la coesione’”.
Dopo avere sottolineato la centralità strategica della coesione per l’Unione europea (UE), la Svimez lancia l’allarme su un eventuale “scippo” delle risorse già stanziate per il settennio 2021-2027, in quanto, “il basso tasso di spesa del ciclo 2021-2027 e il debole consenso politico intorno a questa politica potrebbero determinare, come avvenuto in passato, e nonostante dichiarazioni di principio, una forte pressione della Commissione e delle stesse istituzioni nazionali per un loro utilizzo per investimenti nella difesa”.
Uno scippo che verrebbe perpetrato soprattutto ai danni delle regioni meridionali, cui viene destinato l’80% del FSC, da associare allo scippo della spesa pubblica complessiva interna di circa 60miliardi di euro annui che il governo Meloni dei sedicenti “sovranisti” e “patrioti” intende istituzionalizzare definitivamente tramite l’attuazione del regionalismo predatorio e discriminatorio di matrice leghista e para-leghista.
Insomma, scippi su scippi che non solo potrebbero infliggere il colpo di grazia al Sud, ma potrebbero anche causare la balcanizzazione definitiva dell’intero sistema-Paese con tutto quello che ne segue per la sicurezza interna e la residua tenuta unitaria di un’Italia già ampiamente divisa e diseguale.
Quali forze sociali e politiche faranno proprio l’invito alla mobilitazione lanciato dalla Svimez? Quali forze sociali e politiche daranno voce ad un Sud storicamente senza voce?

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