Riceviamo e pubblichiamo il contributo di Massimo Cogliandro

Come saprete giorno 8 e 9 giugno si vota per i Referendum proposti dalla CGIL. L’evento è stato adombrato dalla scarsa attenzione dei media nazionali, da una colorazione partitica che li esautora nei contenuti, tingendoli di argomentazioni che nulla hanno a che vedere e da una esternazione, che potrebbe costituire reato, della seconda carica più importante dello stato.

Infatti il presidente del Senato, Ignazio la Russa, dicono che, giorno 9 maggio 2025, avrebbe esortato pubblicamente, in Senato, a non esercitare il diritto di voto. Tornato sull’argomento, dal palco organizzato dal suo partito a Firenze il 9 e 10 maggio 2025 “Spazio Cultura – Tutto Per L’Italia” lo ha un po’ edulcorato pur mantenendo il concetto di base! Potete ascoltare personalmente quest’ultima frase registrata e ripresa da specifico video sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/watch/?v=10032074513497431.

Voglio sottolineare che il Presidente la Russa dovrebbe ricordare che l’Art. 98 D.P.R 30 marzo 1957, n. 361 – Approvazione del testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei deputati -, vigente, ed estrapolato dal sito “Normativa” recita:

Il pubblico ufficiale, l’incaricato di un pubblico servizio, l’esercente di un servizio di pubblica necessità, il ministro di qualsiasi culto, chiunque investito di un pubblico potere o funzione civile o militare, abusando delle proprie attribuzioni e nell’esercizio di esse, si adopera a costringere gli elettori a firmare una dichiarazione di presentazione di candidati od a vincolare i suffragi degli elettori a favore od in pregiudizio di determinate liste o di determinati candidati o ad indurli all’astensione, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da lire 3000 a lire 20.000.

Non solo l’art 54 della Costituzione aggrava la sua posizione etica perché recita:

Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.

Questa è l’ulteriore dimostrazione che questi nostri attuali governanti non tollerano bene le imposizioni legislative democratiche ed amano solo le esternazioni politiche che derivano dal loro pensiero, dai loro desiderata e dalla loro storia, anche scavalcando le regole basilari del vivere comune. Infatti il Presidente del Senato sprezzante dell’art. 54 della Costituzione, come si vede nel video al link sopra indicato, persevera nell’atteggiamento.

Certamente non sono un giurista per dire che ciò che accaduto infrange l’art. 98 del D.P.R. 361/1957, costituendo un reato, ma di certo mi aspetterei, dalla seconda carica dello Stato, un comportamento più devoto al ruolo rivestito, invece che all’ideologia che insegue. Tutto ciò sposta la discussione sui concetti dei Referendum spostandola in caciara politica. Addirittura l’intervistatore del Presidente del Senato, nel video arriva a confondere chi sia il promotore dei Referendum cittadini indicando il PD al posto della CIGL! Questo è un comune modo di comportarsi di questi politici governativi, che per difendere i capitalisti confondo le idee ai cittadini. Ciò è anche provato dal fatto che giustificano e sorvolano su riunioni a Predappio o altrove dove vengono messi in bella mostra saluti fascisti e camice nere schierate!

Quindi in questa nebbia, che si è addensata sopra i referendum, si rischia di perdere d’occhio tutte le vere ragioni che hanno spinto la CIGL a proporli. Rammento che quest’ultima si oppose subito al Jobs Act di Renzi ovvero alla Legge Delega 183/2014, con manifestazioni di piazza e dichiarazioni dei propri dirigenti sindacali nazionali! Quindi sono assolutamente corrette le intenzioni del sindacato che vuole mettere sullo stesso piano tutti i lavoratori, sia delle imprese piccole che di quelle grandi, rimandando le decisioni, sulle soglie dei rimborsi a seguito deisoli licenziamenti ingiusti, al buon senso decisionale della magistratura.

Il Referendum, se passasse, ritornerebbe a dare al giudice anche la possibilità d reintegrare il lavoratore ingiustamente licenziato! Personalmente credo che uno dei referendum, ovvero il terzo, se passerà sarà foriero di un’aumentata natalità. Infatti l’attuale utilizzo (più che altro “abuso”) dei contratti a tempo determinato, senza giusta causale, ne ha moltiplicato l’ingiustificato utilizzo, rendendo il lavoro sempre più precario e negando ai nostri giovani (si applica agli assunti dal 2015 in poi) la stabilità che gli permetterebbe di progettare una famiglia e dei figli!

Insomma stiamo negando il futuro alle nostre giovani generazioni e stiamo condannando l’Italia alla denatalità! È ora di votare SI e cambiare l’Italia! Certamente il quarto referendum è più indicativo, verso il Governo ed il Parlamento, della situazione concernenti i sub appalti ove le imprese guadagnano solo negando i diritti ai lavoratori e quindi è sicuramente uno strumento per attirare l’attenzione su quel mondo che di fatto è un ginepraio! Il quinto ed ultimo Referendum mi riguarda personalmente! Nonostante sia nato a Roma, oltre 60 anni fa, ed abbia vissuto solamente in città d’Italia, da nord a sud, sono direttamente interessato alle vicende dei cittadini extracomunitari che vogliono prendere la nostra cittadinanza! Volete sapere perché? Perché sono pensionato ed è mia convenienza allargare la platea dei cittadini italiani che pagano le tasse vista la denatalità dilagante!

Quindi quel giorno mi recherò alle urne con la mia famiglia e voteremo 5 SI perché è giusto e conveniente per me, per i nostri figli e nipoti!

 

 

Condividi: