di Salvatore Lucchese
Composta nel 1944 da Raffaele Cutolo (parole) e Giuseppe Cioffi (musica) e resa celebre prima da Nino Taranto e poi da Gabriella Ferri, la famosa e bellissima canzone napoletana Dove sta Zazà nel suo passaggio clou recita: “Del finale travolgente, ‘Mmiez’a tutta chella gente, Se fumarono a Zazá! Dove sta Zazá? Uh, Madonna mia! Come fa Zazá, senza Isaia? Pare, pare, Zazá, Che t’ho perduta, ahimé!“.
Ebbene, dal punto di vista politico, Dove sta Zazà può essere considerata la metafora della questione meridionale, in quanto, sistematicamente, puntualmente e scientemente(?) in occasione del “finale travolgente“, o per meglio dire culminante, della stessa attività politica, le elezioni, la già marginale e marginalizzata, nel dibattito pubblico nazionale, questione meridionale, oggi, nuova questione meridionale, viene rimossa dall’agone del dibattito pubblico anche quando le elezioni si svolgono al Sud per il rinnovo dei consigli regionali.
E a “fumarsi Zazà“, ossia a rimuovere dalle piazze reali e virtuali del dibattito pubblico i temi relativi alla nuova questione meridionale, non sono soltanto i partiti di centro-destra, ma anche quelli di centro-sinistra. Purtroppo, un esempio di tale rimozione ci viene offerto da Sinistra Italiana Campania il cui segretario regionale, Tonino Scala, pur essendo il coautore, insieme a Raffaele Cimmino, di un pregevole libro sull’argomento, Sud, l’Italia che non cè (Marcovaldo Edizioni, Aversa 2019) e pur essendo dirigente regionale di un partito, Sinistra Italiana, che si è speso e continua spendersi contro la “secessione dei ricchi“, ad oggi, non ha perso un’occasione nei suoi, pur interessanti e condivisibili, interventi pubblici a mezzo stampa e via social di “fumarsi Zazà“.
Infatti, se per le questioni di metodo e di merito relative ad un’impostazione della campagna elettorale campana in discontinuità con le precedenti esperienze di governo regionale deluchiano, Scala ha il merito di porre l’accento sul paritetico confronto programmatico tra le forze politiche di centro-sinistra, in primis, AVS, M5S, PD, rispetto ai temi relativi ai beni comuni e al diritto al lavoro, all’istruzione, alla salute e ai trasporti, ossia ha il merito di porre l’accento sui temi relativi alle diseguaglianze sociali e di cittadinanza, poi, però, quando ci si aspetta che, date le corrette premesse, venga citata anche “Zazà“, il gap Nord-Sud, lo stesso Scala se la “fuma” e scompare del tutto ogni pur minimo riferimento alle diseguaglianze territoriali causate dalla sperequazione della spesa pubblica compelssiva pro-capite, come ha evidenziato l'”operazione verità” di qualche anno fa promossa dalla Svimez, dai Conti Pubblici Territoriali e dal Quotidiano del Sud.
Date le premesse, un’interruzione di ragionamento e di sviluppo politico-programmatico ad esse coerenti e conseguenziali. E’ il caso di chiedere al segretario di SI-Campania: “Dove sta Zazà?“. Speriamo che a questa domanda, lo stesso segretario dia quanto prima una risposta esaustiva. Come già gli è stato fatto osservare: “Senza soldi non si cantano messe“. Sud senza rappresentanza!?
