di Antonio Bianco senior
Nulla è cambiato, i tempi per avere una visita specialistica si allungano a dismisura, le promesse estive della Meloni di ridurre le liste di attesa sono evaporate sotto il sole bollente. Il governo aveva promesso maggiori risorse finanziarie necessarie per l’assunzione di medici e infermieri, fatto ritenuto non veritiero dalle opposizioni presenti in parlamento. Durante il premier time in senato, la Meloni, pur di non addossarsi la responsabilità di questo fallimento ha esordito: ”Sulla questione della sanità e delle liste d’attesa devo fare io un appello alle Regioni”, “ogni anno stanziamo delle risorse per le liste d’attesa che però gestiscono le regioni” (Quotidiano Sanità.it del 7 maggio 2025).
Minaccia il commissariamento delle regioni che rimandano al mittente tale proposta, ritenuta inaccettabile. Ormai non sappiamo a quale santo votarci, dopo la beffa anche il rimpallo di responsabilità tra regioni e governo. In Italia circa 5 milioni di persone non si curano a causa del reddito basso o dei tempi biblici per una visita specialistica. La situazione diventa ancor più grave nel meridione afflitto da disoccupazione, migrazione e mancanza di servizi sanitari simili a quelli del Centro-Nord, fatto che determina un tempo di sopravvivenza dei meridionali, in media, di tre o quattro anni inferiore rispetto al resto del paese.
Litigano mentre la gente non si cura, favoriscono le strutture private e le visite specialistiche intramoenia, là, per incanto, le liste di attesa quasi si azzerano e solo chi possiede un reddito sufficiente può permettersi un simile servizio. Auspico che la Meloni si lasci guidare dal magistero del Papa Leone XIV che ha sempre rivolto lo sguardo verso gli ultimi ritenuti fratelli, pur nella diversità di ognuno.
Faccia proprio questo messaggio al fine di assicurare l’equità, la solidarietà e l’eliminazione delle disuguaglianze presenti nelle due aree del paese. Forse sogno ad occhi aperti, forse sono un inguaribile ottimista ma vorrei che gli auguri inviatidalla Meloni a Papa Leone XIV per l’inizio del suo pontificato riportati dai media:” Gli italiani guarderanno a Leone XIV come guida e punto di riferimento” (TGCOM 24 del 9 maggio 2025), possano essere inseriti nell’agenda programmatica del governo. Forse è solo un sogno!